Il turismo sostenibile in Puglia tra chiese e masserie

turismo sostenibile in puglia

Il turismo sostenibile in Puglia cos’è?

Il turismo sostenibile è la forma più nobile di vacanza

Il viaggio è inteso come momento di crescita per il turista ed il posto visitato offre la sua anima. Visitare luoghi poco battuti e non adattati ad altre funzioni, vivere la quotidianità con la gente del posto e farsi trasportare dalle tradizioni locali è il turismo sostenibile.

A seguito delle restrizioni da covid19 ho visitato ciò che per me fino a poco tempo fa era invisibile ed in tutto il suo splendore ho ritrovato il mio senso di appartenenza alla Puglia.

Ciò che inconsapevolmente ho scoperto chiamarsi turismo sostenibile altro non era che l’essere diventata turista del mio stesso paese.

Chiese votive nei campi che presentano ancora dipinti ai loro interni, masserie abbandonate risalenti al 1700 e 1800 che con le dovute precauzioni  possono essere visitate.

Si rimane esterrefatti una volta dentro e col naso all’insù si riconosce l’architettura tipica delle volte a stella, a botte o a croce. Si rimane a bocca aperta guardando un camino la cui bocca ha l’ampiezza dell’intero muro, e poi ancora le stalle con le mangiatoie.

 

Ogni masseria ha un nome che deriva o dalla contrada in cui si trova o dalla famiglia proprietaria. Dalla bellezza e dalle rifiniture si capisce il grado nobiliare della famiglia.

E mentre si ammira la struttura, l’occhio cade anche sul contorno fatto da vigneti e uliveti che si  perdono a vista d’occhio.

Il turismo sostenibile è anche  fermarsi a parlare con il contadino che mentre si guarda la sua vigna come se fosse la donna più bella tra tante sarà ben felice di spiegarvi i diversi tipi di vitigni, come si  coltivano, fino alla grande festa della vendemmia oppure vi farà vedere la “specchia”in mezzo agli ulivi che in tempo di guerra fungeva da riparo per i soldati..

 

Alcune masserie sono state recuperate e trasformate in strutture ricettive mentre altre sono rimaste ancorate alla loro funzione originaria di azienda agricola e qui si potrà spaziare visitando le stalle, gli animali, gli uliveti e la produzione dei formaggi immergendosi completamente in una realtà a noi quasi sconosciuta.

 

Dall’amore per la mia terra, nasce un progetto rivolto a tutti coloro che vogliono godere della Puglia più vera, quella meno formale, non di lusso, fatta di elementi semplici e rimasti invariati nel tempo quali tradizioni, usi e costumi. Un progetto forse ambizioso in questo periodo in cui la gente non rinuncia alla comodità o al lusso.

Il nostro progetto di turismo sostenibile si chiama Giropugliando …

Annalisa

Annalisa classe ‘77, salentina doc. Lavoro per un’azienda pubblica. Mamma e moglie sopra le righe.

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11 risposte

  1. valeria ha detto:

    Anche io nell’ultimo anno ne ho approfittato per scoprire luoghi a me vicini che non conoscevo affatto. Appetto che questa Puglia insolita mi piace molto, apprezzo la sua genuinità.

  2. Mariarita ha detto:

    Finalmente un articolo che non è un mero elenco delle masserie di Puglia, ma ricco di contenuti ed informazioni interessanti. Comunque spero che questo approccio al turismo sostenibile diventi l’unica alternativa possibile (sarebbe anche ora). Viva la Puglia più autentica!

  3. Abbiamo avuto l’enorme piacere di esplorare queste zone meravigliose, ma non abbiamo dormito in una masseria. Abbiamo soggiornato però a Borgo Egnazia, che è una delle strutture ricettive che meglio abbracciano il territorio circostante. La conosci? Credo che il road trip in Puglia, tra monumenti storici, fortezze e masserie, sia stato uno dei piuù belli fatto da noi in Italia.

    • Annalisa ha detto:

      Borgo Egnazia é una delle tante masserie ristrutturate e di lusso. Bellissimo come tante altre. Io mi batto invece per una rivalutazione di quelle abbandonate che possano essere abilitate per fare manifestazioni alla portata tutti. Credo che quest’ anno inizieremo con dei percorsi rurali🤞🏼

  4. Eliana ha detto:

    Il turismo sostenibile è la mia bandiera, quando viaggio cerco di essere il più spstenibile possibile di fare esperienze adatte e non impattanti sull’ambiente o sulla cultura di quel determinato luogo: deve diventare il modo di viaggiare di tutti, non perchè lo dico io, ma perchè non abbaimo un Pianeta B e quindi o si cambiano le abitudini o siamo spacciati.

  5. Arianna ha detto:

    Fondamentale il turismo sostenibile e fortunatamente nel corso di quest’ultimo anno tutti ne siamo diventati più consapevoli e abbiamo riscoperto tanti luoghi della nostra Italia

  6. ANTONELLA ha detto:

    che bello il tuo post, fatto di lentezza e di amore per la terra. Fermarsi anche solo per un attimo a osservare la bellezza di un muro diroccato e apprezzare il lavoro nei campi e i prodotti (eccezionali) di una delle regioni più belle d’Italia. Mi piace, mi piace molto il tuo concetto di turismo sostenibile!

  7. paola ha detto:

    Ciò che amo della Puglia è anche la possibilità di alloggiare in luoghi storici, dove puoi interagire con la gente del luogo, felice di aiutarti a capire l’anima del luogo. Hai ragione: è sostenibilità anche questa, perché ci si sente protagonisti attivi e non solo turisti in visita.

  8. Paola ha detto:

    Anch’io mi sono dedicata al turismo vicino casa, e ho scoperto molti luoghi poco famosi, ma altrettanto belli e interessanti. Sono stata in Puglia 2 volte ed è la regione che più mi ha stupito, sicuramente ha tanto da dare ed è importante che venga valorizzata

  9. Michela ha detto:

    In passato non.si considerava nemmeno il restauro di una masseria per creare strutture ricettive. Un po i contadini,essendo pagati poco, usavano i soldi per vivere un po dicevano che nn valeva la pena e preferivano abitare e lavorare in un posto diroccato. Alla fine queste masserie resistono a tutto e ora possiamo visitarle anche noi turisti

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