Una gita in Bosnia Erzegovina da Dubrovnich

Prenoto un volo per Dubrovnik al costo di 35 euro e nel giro di poche ore diventiamo un gruppo di ben 21 persone.

Inizio a studiare itinerari e spulciando su GetYourGuide mi colpisce questo tour per la Bosnia a 30 euro. Dalle immagini i luoghi sembrano belli e lo prenotiamo!

Da Dubrovnick in Bosnia sono circa due ore fino alla dogana.

Partiamo alle 6.30 di mattina con un bus turistico. La giornata è bella, dal finestrino si gode di un paesaggio fantastico: vegetazione verde e rigogliosa e il mare turchese.

Arriviamo alla dogana, controllo dei passaporti, disattivato il roaming, pagato 3 euro di tassa governativa ed entriamo in Bosnia – Herzegovina.

Prima tappa: le cascate di Kravice.

A sud della Bosnia – Herzegovina, vicino la città di Ljubuški si trova il parco di Kravice, un’area protetta all’interno della quale da un’altezza di circa 25 mt e a forma di mezzaluna, si tuffano le cascate nel fiume Trebižat.

Per poter accedere bisogna pagare un ticket d’ingresso di 10 euro. Il parco è aperto tutto l’anno dalla mattina alle 7 fino alle 22 di sera. Ci sono servizi igienici e bar. In estate grazie al livello dell’acqua basso è possibile fare il bagno.

Il parco di Kravice è un posto ancora poco battuto dai turisti, si gode di un’atmosfera rilassante e surreale. Il lago verde che rispecchia la foresta intorno, la ghiaia color oro, lo scroscio dell’acqua fanno del parco una meta da visitare assolutamente se ci si trova in zona.

Mostar, il ponte da oriente ad occidente

Ad un’ora da Kravice c’è Mostar, una piccola cittadina che trabocca di storia, dolore e bellezza.

Tra strade acciottolate, odore di caffè turco e negozietti di souvenir, Mostar è ricordata soprattutto per il suo recente passato di distruzione per la guerra della Jugoslavia.

Principale attore della città è il ponte , lo Stari Most che è stato ricostruito pietra su pietra con la stessa tecnica ottomana del XVI secolo. Dal ponte molti ragazzi si tuffano nelle acque più gelide d’Europa, del fiume Neretva.

Mostar è fatta di contrasti, moschee con minareti convivono con chiese cattoliche, ma anche muri con i segni della guerra.

Accettano l’euro seppur la loro moneta locale è il marco bosniaco ( 1 euro sono 2 marchi). I prezzi dei ristoranti non sono economici, ma se passeggiate per Kujundžiluk, l’antico mercato ottomano, non potete non acquistare un souvenir di rame intagliato o qualche gioiello antico.

E’ stato un breve viaggio, ma intenso, carico di meraviglia e quasi inaspettato. Arrivare a Mostar e sentirsi in Turchia è la prima sensazione che ci ha pervaso. Essere in occidente mentre ammiri l’oriente passeggiando tra bazar e mangiando baklava!

Una gita in Bosnia Erzegovina da Dubrovnich

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