Una passeggiata a Lucca con una lucchese

Una passeggiata a Lucca con una lucchese

Non c’è miglior modo che visitare una città se non insieme ad una persona del posto, ma quando decidi di fare una passeggiata a Lucca non puoi non pensare a Cristina, lucchese doc, amante della propria città fino all’ennesima potenza!

Così ha inizio la nostra passeggiata a Lucca, con orgoglio Cristina ci mostra le mura in tutta la loro imponenza.

Le mura sono alte circa 12 metri su una base di 30 metri e lunghe circa 4 km. Furono costruite in epoca rinascimentale a scopo difensivo, ma in realtà furono essenziali per difendere la città non da attacco nemico, ma dall’inondazione del fiume Serchio nel 1812.

Una curiosità: sopra le mura furono piantati alberi di ogni tipo per rinforzare la tenuta grazie all’ancoraggio delle radici. Grazie a questi alberi la zona è diventata il polmone verde della città.

Da porta San Donato entriamo nel centro storico, un concentrato di storia, arte ed architettura. E’ il centro storico meglio conservato d’Italia.

Un insieme di viuzze strette ed accoglienti, la cosa che mi ha stupito è l’esistenza di botteghe e piccoli negozi che nelle grandi città sono state sostituite da catene di franchising.

Svoltando in una di queste viuzze con grande meraviglia si intravede la chiesa di San Michele con la sua altissima facciata. La chiesa si trova nell’omonima piazza prima foro romano.

 

 

Nato a Lucca  nell’incrocio tra via di Poggio e via San Paolino,  al grande musicista è dedicata la piazza con una statua che lo rappresenta mentre seduto sulla sua poltrona fuma una sigaretta: Giacomo Puccini.

 

 

Una passeggiata a Lucca, una passeggiata nella città denominata delle “100 chiese”

Nella piazza di San Frediano sorge la basilica dedicata al vescovo di Lucca che la fece costruire nello stesso posto dove vi erano i resti di un edificio religioso cambiandone però l’ingresso, pare infatti che il bellissimo mosaico presente sulla facciata della basilica fu aggiunto proprio per un cambio di destinazione d’uso: la parte posteriore è divenuta l’ingresso della chiesa.

A Lucca esiste una piazza che ha le stesse caratteristiche di un anfiteatro, infatti il suo nome è Piazza dell’Anfiteatro.

Non è un caso la forma ellittica ed il suo nome, in quanto fu realizzata sui resti dell’anfiteatro romano dall’architetto Lorenzo Nottolini.

Ed eccoci finalmente arrivati al Duomo dedicato a San Martino nel cui interno vi è l’opera del Volto Santo al quale i lucchesi sono molto affezionati. 

Sul Volto Santo circolano varie leggende ma Cristina credo mi abbia raccontato la più bella che cercherò ora di riportarla a voi.

Nicodemo voleva fare un Cristo sulla croce, ma il volto non veniva mai come voleva.  Una sera andò a letto dopo averlo distrutto per l’ennesima volta e l’indomani mattina lo scultore trovò il Sacro Volto magicamente fatto.

Lo stesso crocefisso fu lasciato andare su una barca non governata dallo stesso Nicodemo nel periodo dell’invasione araba. Fu ritrovato il Volto Santo e non sapendo a chi affidarlo fu messo su un carretto trainato dai buoi affidando loro la scelta della destinazione finale che fu esattamente la chiesa di San Martino.

Decisero però di portarla nelle cattedrale dell’epoca che era quella di San Frediano, ma il Volto Santo lo ritrovarono nel Duomo dove è conservato tutt’ora.

Questo vai e vieni della Croce Santa è celebrato il 13 settembre con una processione dalla basilica di San Frediano al duomo di San Martino. La strada è completamente  illuminata di lumini mentre il resto della città è al buio.

 

Tra leggende, storia della città e aneddoti vari, non possiamo sottrarci da assaggiare un dolce tipico di Lucca, il buccellato. 

Un vecchio detto popolare lucchese recita:
«Chi viene a Lucca e non mangia il Buccellato è come non ci fosse mai stato».
Il Buccellato è un pane dolce arricchito con anice ed uva passa,spennellato con uova e zucchero.

Semplice e ricco di aromi forti, un pò come la  Cristina alla  quale dedico questo racconto e che ringrazio con tutto il cuore!

 

 

Annalisa

Annalisa classe ‘77, salentina doc. Lavoro per un’azienda pubblica. Mamma e moglie sopra le righe.

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